LA DANZA DEI DERVISCI ROTANTI

Andando a Istanbul non potevamo non andare a vedere lo spettacolo della danza dei Dervisci rotanti.
Ne avevo già sentito parlare ma non sapevo bene di cosa si trattasse, pensavo che fosse una danza "tipica" Turca, ma non sapevo nulla del significato intrinseco in essa contenuto.
Lo spettacolo era ambientato in una vecchia cisterna ristrutturata di forma cilindrica, il pubblico sedeva tutto intorno al palco dei dervisci e lateralmente vi era un piccolo palco la c.d. "loggia dei dervisci" che suonano ney (una specie di flauto), kudum (una sorta di tamburo), naat e i cantanti del coro che compongono un gruppo di musica il mutrip.


Nel silenzio più assoluto della sala inizia lo spettacolo, purtroppo sono vietate le foto, le immagini che pubblico le ho prese da internet, comunque nessuna immagine riesce a descrivere la misticità e la bellezza della danza dei Dervisci.
I Dervisci sono i discepoli di alcune confraternite islamiche ed il loro principale scopo è quello di intraprendere il cammino dell'ascesi e quindi della salvazione, per questo rinunciano a tutte le cose materiali, distaccandosi da tutto ciò che è superficiale e d'impedimento al raggiungimento divino.
I Dervisci sono quindi coloro che vivono nella mistica povertà, nell'attesa di congiungersi al mondo celestiale, ma sono anche coloro che detengono l'antica arte della spettacolare danza dei cosiddetti Dervisci roteanti che, nella loro ricerca dell'estasi che li avvicina a Dio, ruotano a lungo su se stessi sotto la guida di un pir-vecchio.
La danza dei Dervisci è quindi l'espressione più pura di preghiera, tramandata ai nostri giorni grazie all'Ordine dei Dervisci Mevlevi.
Le modalità in cui questo particolare spettacolo viene eseguito è incredibile: i danzatori ruotano su se stessi in un crescendo vertiginoso, e per farlo bloccano due dita del piede sinistro sul pavimento appoggiandovi tutto il loro peso, mentre con la gamba destra danno slancio alla rotazione. Per evitare il capogiro tengono la testa inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra. 
Durante il rituale i Dervisci indossano delle lunghe e fluttuanti tuniche bianche che volteggiano nell'aria grazie alla rotazione del corpo, alte fasce nere in vita, giacche bianche a manica lunga e dei cappelli cilidrici.

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